Venticinque anni senza Ayrton Senna: il “migliore” vinse anche a Monza

Oltre 40 vittorie e un posto tra le stelle sportive più amate di sempre.

Venticinque anni senza Ayrton Senna: il “migliore” vinse anche a Monza
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Venticinque anni senza Ayrton Senna: il “migliore” vinse due volte anche a Monza nel 1990 e nel 1992 su McLaren.

Venticinque anni senza Ayrton Senna

41 vittorie. 65 pole position. E un posto tra le stelle sportive più amate di sempre. Sono trascorsi 25 anni da quel terribile incidente che coinvolse Ayrton Senna alla curva del Tamburello durante il Gran premio di San Marino. Era il 1994. Erano le 14 e 17 minuti.

In quel momento il cuore di milioni di persone si è come paralizzato. Ayrton Senna non era solo un grande pilota, aveva conquistato le masse con la sua personalità, la sua ricerca continua della perfezione, la sua voglia di portare sempre al limite la sua monoposto.

Vinse anche a Monza

Ha corso e vinto e conquistato i tifosi anche a Monza, nel 1990 e nel 1992 su McLaren, storica avversaria del Cavallino, che guidò ininterrottamente dal 1988 al 1993. Per poi lasciarla per la Williams.

Un weekend maledetto

E pensare che quel giorno, il 1 maggio del 1994, Ayrton non voleva nemmeno correre: erano trascorse infatti solo poche ore dalla morte del pilota Roland Ratzenberger durante le qualifiche dello stesso Gran Premio, e lo choc e la preoccupazione per la sicurezza dei piloti erano palpabili.

Alla fine i piloti scesero in pista. Dopo la ripartenza, dovuta ad un altro incidente, durante il 7º giro, Senna rimase coinvolto in un terribile schianto alla curva del Tamburello. Non ebbe scampo. Nonostante i tentativi disperati di salvargli la vita e la corsa in ospedale a Bologna il suo cuore si fermò alle 18.40.

Ricordato in tutto il mondo

Oggi, a distanza di 25 anni, Senna viene ricordato ovunque, non solo nella sua San Paolo in Brasile. E in ogni modo: con film, libri, documentari, omaggi. In dieci anni di corse in Formula Uno si è conquistato un posto tra i migliori di sempre. E quello che ha lasciato “in eredità” al mondo dello sport e alla Formula Uno vive ancora oggi.

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