Gli attivisti di Vittuone lasciano il Movimento 5 Stelle

E Diego Manfredi si dimette da consigliere comunale.

Gli attivisti di Vittuone lasciano il Movimento 5 Stelle
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Gli attivisti vittuonesi lasciano il Movimento 5 Stelle in blocco in segno di protesta contro l'alleanza con il Partito democratico che ha dato vita al nuovo governo. E' forse il primo caso in Italia all'interno del M5S.

Gli attivisti di Vittuone lasciano il Movimento 5 Stelle

"Cari Beppe e Gian Roberto (ovunque tu sia), la maggioranza del gruppo che ha creato e sostenuto il Movimento 5 Stelle Vittuone ha deciso di lasciare il Movimento perchè in totale disaccordo con le scelte politiche nazionali - hanno scritto -. Purtroppo, sono venute sempre più a mancare le fondamentali regole della coerenza che lo stesso Movimento aveva a suo tempo stabilito. Abbiamo portato avanti, con la nostra faccia, il nostro tempo e il nostro impegno, l'essenza del Movimento stesso credendo che, partendo dal nostro piccolo paese, avremmo cambiato il mondo intero. Purtroppo non e stato così. Oggi pensiamo che questa nostra scelta, sia un atto di fede verso la giustizia e la libertà individuale che ognuno di noi sente di avere. Eravamo liberi, siamo liberi e rimarremo liberi. Sia chiaro che la nostra non è una resa, bensì una scelta convinta, consapevoli che portare avanti le proprie idee è possibile e lo può fare a prescindere dalla bandiera". I firmatari sono Roberto Magnani, Cristina Moretti, Davide Maggi, Luca Perdomi, Salvatore Ligato, Dario Pobbiati, Sara Di Piazza, Amerigo Mazzon e Katia Maggiali.

Manfredi lascia il Consiglio

Diego Manfredi ha contestualmente lasciato il Consiglio comunale. "Da oggi, per motivi ideologici, morali e di coerenza, trovandomi in disaccordo con le attuali scelte dei vertici del Movimento 5 Stelle nazionale, mi vedo costretto, mio malgrado, a rassegnare le mie dimissioni in maniera irrevocabile da consigliere del Comune di Vittuone. Di conseguenza, non supporterò più il gruppo M5S di Vittuone in quanto le scelte prese sono dal mio punto di vista, poco coerenti, inammissibili e inaccettabili in riferimento al nuovo accordo con il Partito democratico".

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